Cos'è sbarbaro?

Camillo Sbarbaro

Camillo Sbarbaro (Santa Margherita Ligure, 28 gennaio 1888 – Savona, 31 agosto 1967) è stato un poeta, scrittore e aforista italiano. È considerato una delle voci più significative del crepuscolarismo.

Biografia:

Nato in Liguria, Sbarbaro trascorse gran parte della sua vita a Genova, dove insegnò latino e greco in un liceo. La sua vita fu segnata da una profonda malinconia e da un senso di estraneità. Questo si riflette nella sua opera, caratterizzata da un tono dimesso, introspettivo e spesso pessimista.

Opere principali:

  • Resine (1911): La sua prima raccolta poetica, influenzata dal simbolismo e dal decadentismo.
  • Pianissimo (1914): Considerata la sua opera più importante, in cui esprime la sua visione disillusa della vita con un linguaggio semplice e diretto.
  • Fuochi fatui (1956): Una raccolta di poesie scritte nel corso della sua vita.
  • Rimanenze (1955): Una raccolta di prose.
  • Scampoli (1960): Aforismi e pensieri.

Stile:

Lo stile di Sbarbaro è caratterizzato da:

  • Un linguaggio semplice e quotidiano.
  • Una grande attenzione alla descrizione della realtà.
  • Un tono dimesso e malinconico.
  • Una profonda introspezione psicologica.
  • Un'avversione per la retorica e l'enfasi.

Temi:

I temi principali della sua opera sono:

  • La solitudine e l'estraneità.
  • La malinconia e il pessimismo.
  • La fragilità dell'esistenza.
  • La difficoltà di comunicare con gli altri.
  • La bellezza semplice e nascosta della realtà quotidiana.

Influenza:

Camillo Sbarbaro ha avuto un'influenza significativa sulla poesia italiana del Novecento. La sua opera ha anticipato alcune delle tematiche e delle tecniche che saranno poi sviluppate dai poeti ermetici. La sua poesia ha influenzato anche molti scrittori successivi. Il Correlativo%20Oggettivo, una tecnica cara a T.S. Eliot, può essere rintracciata nelle sue opere.