Simbolismo
Il simbolismo fu un movimento artistico e letterario nato in Francia e in Belgio alla fine del XIX secolo, come reazione al realismo e al naturalismo. Si poneva l'obiettivo di rappresentare la realtà non in modo oggettivo e diretto, ma attraverso simboli, allegorie e suggestioni, privilegiando l'intuizione e l'emozione alla razionalità.
I simbolisti credevano che il mondo visibile fosse solo un'apparenza, dietro la quale si celava una realtà più profonda e misteriosa, accessibile solo attraverso l'esperienza soggettiva e l'interpretazione simbolica. La loro arte era dunque intrisa di misticismo, spiritualità e una forte sensibilità per il lato oscuro e irrazionale dell'esistenza.
Caratteristiche principali del simbolismo:
- Uso di simboli e allegorie: Gli oggetti, le figure e le situazioni non sono rappresentate per il loro valore intrinseco, ma come veicoli di significati nascosti.
- Importanza della soggettività: L'arte è vista come un'espressione dell'interiorità dell'artista e una via per esplorare la psiche umana.
- Ricerca dell'evasione: I simbolisti spesso si rifugiano in mondi fantastici, mitologici o esotici, lontani dalla realtà quotidiana.
- Sinestesia: La tendenza ad associare sensazioni provenienti da sensi diversi, creando un'esperienza sensoriale più ricca e complessa.
- Esoterismo e occultismo: Forte interesse per le dottrine esoteriche e le pratiche occulte, viste come vie per accedere alla conoscenza superiore.
- Decadentismo: Un senso di decadenza e di fine di un'epoca, espresso attraverso la celebrazione della bellezza artificiale, della perversione e della morte.
Figure importanti del simbolismo:
- In letteratura: Charles Baudelaire, Arthur Rimbaud, Stéphane Mallarmé, Paul Verlaine.
- Nelle arti visive: Gustave Moreau, Odilon Redon, Edvard Munch, Gustav Klimt.
Il simbolismo ebbe una grande influenza sull'arte del XX secolo, in particolare sul surrealismo e sull'espressionismo.