Johan August Strindberg (Stoccolma, 22 gennaio 1849 – Stoccolma, 14 maggio 1912) è stato uno scrittore, drammaturgo e pittore svedese. È considerato uno dei più importanti e influenti autori scandinavi e uno dei fondatori del [[https://it.wikiwhat.page/kavramlar/teatro%20moderno]].
Vita e Opere:
Primi anni: Nato in una famiglia numerosa e modesta, Strindberg ebbe un'infanzia segnata da difficoltà economiche e conflitti familiari, elementi che ricorreranno spesso nelle sue opere.
Carriera letteraria: Iniziò la sua carriera come giornalista e critico teatrale prima di dedicarsi alla scrittura di romanzi e drammi. Il suo romanzo autobiografico "La camera rossa" (1879) lo rese famoso.
Periodo naturalista: Negli anni '80 dell'Ottocento, Strindberg abbracciò il [[https://it.wikiwhat.page/kavramlar/naturalismo]] con opere come "Il padre" (1887) e "La signorina Julie" (1888), drammi che esplorano le dinamiche di potere tra uomini e donne e le influenze dell'ereditarietà e dell'ambiente sociale.
Crisi e misticismo: Un periodo di crisi personale e mentale, noto come la "Crisi dell'Inferno" (anni '90), lo portò ad allontanarsi dal naturalismo e ad avvicinarsi al [[https://it.wikiwhat.page/kavramlar/simbolismo]] e al [[https://it.wikiwhat.page/kavramlar/misticismo]]. Questo si riflette in opere come "Verso Damasco" (1898-1901).
Ultimi anni: Negli ultimi anni della sua vita, Strindberg continuò a scrivere prolificamente, spaziando tra drammi storici, opere autobiografiche e testi teorici sul teatro.
Temi principali:
Influenza:
Strindberg ha esercitato un'enorme influenza sul teatro del XX secolo, anticipando tendenze come l'[[https://it.wikiwhat.page/kavramlar/espressionismo]] e il [[https://it.wikiwhat.page/kavramlar/teatro%20dell'assurdo]]. I suoi drammi continuano ad essere rappresentati e studiati in tutto il mondo.