I catafratti (dal greco κατάφρακτος, kataphraktos, "coperto" o "corazzato") erano una forma di cavalleria pesante, notevole per essere completamente corazzata, sia il cavaliere che il cavallo.
Origini e Diffusione: Originari dell'Asia centrale e del Medio Oriente, i catafratti furono adottati da diverse culture, tra cui i Sarmati, i Parti, i Sasanidi, e l'Impero Romano d'Oriente (Bizantino).
Equipaggiamento: I catafratti portavano armature lamellari o a scaglie per proteggere sia il cavaliere che il cavallo. Il cavaliere spesso indossava un elmo, una corazza, bracciali e gambali. Il cavallo era coperto con un'armatura che proteggeva la testa, il collo, il corpo e a volte anche le gambe. Le armi tipiche includevano lance lunghe (kontos), spade, mazze, e talvolta archi.
Tattiche: I catafratti erano utilizzati come forza d'urto per sfondare le linee nemiche. La loro armatura li rendeva resistenti agli attacchi di fanteria e cavalleria leggera, mentre la loro lancia permetteva di infliggere danni significativi all'impatto. Spesso operavano in formazione densa per massimizzare l'effetto della carica.
Declino: Con l'evoluzione delle tattiche militari e l'introduzione di armi capaci di penetrare la loro armatura, l'efficacia dei catafratti diminuì gradualmente. L'uso di arcieri%20a%20cavallo e la comparsa di formazioni di fanteria più disciplinate resero i catafratti più vulnerabili. Tuttavia, rimasero una forza importante in alcune regioni fino al tardo Medioevo.
Esempi Storici: Esempi famosi di catafratti includono la cavalleria pesante dell'Impero Sasanide e i clibanarii (un tipo di catafratto) dell'Impero Romano d'Oriente. La cavalleria polacca, chiamata "Husaria", era anch'essa una forma di cavalleria pesantemente corazzata, anche se successiva.
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