Le Arpie e Fineo sono figure interconnesse nella mitologia greca, legate soprattutto al mito degli Argonauti.
Le Arpie: Erano mostri alati con il volto di donna e il corpo di uccello. La loro funzione principale era quella di eseguire le punizioni degli dei, soprattutto quella di tormentare Fineo. Le Arpie erano famose per rubare o contaminare il cibo che Fineo tentava di mangiare, lasciandogli solo avanzi immangiabili. I loro nomi variano a seconda delle fonti, ma spesso includono Aello, Ocypete, e Celaeno. La loro natura era associata a sporcizia, fame e tormento. Puoi leggere di più sul concetto di tormento.
Fineo: Era un re o veggente della Tracia. La sua cecità e la sua tormentosa fame erano punizioni divine. Diverse versioni del mito spiegano il motivo della sua punizione: aver rivelato troppo del futuro agli uomini, aver preferito la longevità alla vista, o aver accecato i propri figli per gelosia della loro bellezza. La sua afflizione principale era l'incapacità di mangiare, a causa delle Arpie che gli rubavano il cibo. La leggenda narra che gli Argonauti, durante il loro viaggio alla ricerca del Vello d'Oro, si imbatterono in Fineo. Zetes e Calais, i figli alati di Borea (il vento del nord), inseguirono le Arpie e le scacciarono, liberando Fineo dal suo tormento. In cambio, Fineo diede agli Argonauti consigli preziosi per il loro viaggio, in particolare su come navigare tra le Simplegadi (le rocce cozzanti). La vicenda di Fineo illustra il tema della punizione%20divina e della ricompensa per la gentilezza.
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