Chitosano
Il chitosano è un polisaccaride lineare composto da unità di β-(1→4)-D-glucosammina deacetilate (e una piccola quantità di N-acetilglucosammina). Si ottiene trattando la chitina, che si trova negli esoscheletri dei crostacei (come granchi e gamberi) e nelle pareti cellulari dei funghi, con un alcali come l'idrossido di sodio.
Proprietà e Usi:
- Biodegradabilità: Il chitosano è biodegradabile e non tossico, il che lo rende attraente per numerose applicazioni.
- Biocompatibilità: Presenta buona biocompatibilità, fattore chiave per usi medici e farmaceutici.
- Applicazioni: Trova impiego in diversi settori, tra cui:
- Medicina: Utilizzato in sistemi di rilascio di farmaci, ingegneria tissutale, medicazioni per ferite e come agente emostatico.
- Agricoltura: Impiegato come rivestimento per semi, biopesticida e per migliorare la resa delle colture.
- Industria Alimentare: Usato come conservante alimentare, agente antimicrobico e per il controllo della viscosità.
- Cosmetica: Aggiunto in creme, lozioni e prodotti per capelli grazie alle sue proprietà idratanti e filmogene.
- Trattamento delle Acque: Utilizzato come flocculante per rimuovere contaminanti e metalli pesanti.
Solubilità:
Il chitosano è solubile in soluzioni acide diluite, ma insolubile in acqua a pH neutro o alcalino. La solubilità dipende dal grado di deacetilazione e dal peso molecolare.
Considerazioni:
- La qualità del chitosano può variare a seconda della fonte e del processo di produzione.
- È importante valutare la purezza e le caratteristiche del chitosano prima di utilizzarlo in applicazioni specifiche.