I vasi canopi erano contenitori utilizzati dagli antichi egizi durante il processo di mummificazione per conservare gli organi interni del defunto. Questi vasi avevano lo scopo di proteggere gli organi per l'aldilà e garantirne la disponibilità al proprietario.
Funzione:
Durante la mummificazione, gli organi vitali - fegato, polmoni, intestini e stomaco - venivano rimossi dal corpo, imbalsamati e conservati separatamente in questi vasi. Il cuore, considerato la sede dell'intelletto e delle emozioni, veniva lasciato all'interno del corpo. Il cervello veniva solitamente rimosso attraverso il naso e scartato.
Forma e Materiali:
I vasi canopi erano generalmente realizzati in ceramica, alabastro, calcare o altri materiali lapidei. Avevano forme cilindriche o ovoidali con coperchi decorati.
Divinità Protettrici:
A partire dal Nuovo Regno, i coperchi dei vasi canopi erano spesso scolpiti con le teste dei quattro figli di Horus, ciascuno protettore di un organo specifico:
Collocazione:
I vasi canopi venivano tipicamente collocati all'interno della tomba, vicino al sarcofago del defunto. Potevano essere contenuti in una cassa canopica apposita.
Significato Simbolico:
I vasi canopi rappresentavano un importante aspetto delle credenze egizie sull'aldilà. La conservazione degli organi era vista come essenziale per la rinascita e la sopravvivenza del defunto nell'aldilà. La protezione divina garantita dai figli di Horus assicurava ulteriormente la salvaguardia degli organi per l'eternità.
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