I tensioattivi, chiamati anche surfattanti, sono composti organici anfifilici, ovvero possiedono sia una parte idrofila (affine all'acqua) che una parte idrofoba (affine ai grassi). Questa particolare struttura molecolare permette loro di ridurre la tensione superficiale tra due fasi, come liquido-liquido o liquido-gas, consentendo la miscelazione di sostanze immiscibili o la bagnabilità di superfici.
I tensioattivi agiscono concentrandosi all'interfaccia tra le due fasi. La parte idrofoba si orienta verso la fase non polare (es. olio), mentre la parte idrofila si orienta verso la fase polare (es. acqua). Questo orientamento riduce le forze di coesione all'interno di ciascuna fase e diminuisce la tensione superficiale. Ad una certa concentrazione, detta concentrazione micellare critica (CMC), i tensioattivi iniziano ad auto-assemblarsi in strutture sferiche chiamate micelle, con le code idrofobe rivolte verso l'interno e le teste idrofile verso l'esterno.
I tensioattivi sono classificati in base alla carica della loro testa idrofila:
Anionici: Presentano una carica negativa sulla testa idrofila. Sono i tensioattivi più comunemente usati per la loro efficacia e costo relativamente basso. Esempi: alchil solfati (es. sodio lauril solfato, SLS), alchil etere solfati (es. sodio laureth solfato, SLES), saponi (sali di acidi grassi). Consulta anche: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Tensioattivi%20Anionici
Cationici: Presentano una carica positiva sulla testa idrofila. Sono spesso usati come disinfettanti e condizionanti. Esempi: cloruro di benzalconio, cloruro di cetrimonio. Consulta anche: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Tensioattivi%20Cationici
Non ionici: Non presentano carica sulla testa idrofila. Sono generalmente meno irritanti e più efficaci in presenza di acqua dura. Esempi: alcoli etossilati, ammine ossidi. Consulta anche: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Tensioattivi%20Non%20Ionici
Anfoterici (o zwitterionici): Presentano sia una carica positiva che negativa, a seconda del pH della soluzione. Sono spesso usati in prodotti delicati per la pelle e i capelli. Esempi: betaine, solfo betaine. Consulta anche: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Tensioattivi%20Anfoterici
I tensioattivi hanno una vasta gamma di applicazioni, tra cui:
Alcuni tensioattivi sono biodegradabili, mentre altri persistono nell'ambiente e possono causare problemi di inquinamento. La scelta di tensioattivi biodegradabili è quindi un aspetto importante per ridurre l'impatto ambientale. La valutazione della https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Biodegradabilità dei tensioattivi è un campo di ricerca attivo.
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