Cos'è xenobiotici?

Gli xenobiotici sono sostanze chimiche estranee a un organismo vivente che non vengono prodotte naturalmente all'interno dell'organismo stesso. Il termine deriva dal greco "xenos" (straniero) e "bios" (vita).

Questi composti possono includere:

Metabolismo degli Xenobiotici:

Gli organismi hanno sviluppato meccanismi complessi per metabolizzare e detossificare gli xenobiotici. Questo processo, spesso chiamato biotrasformazione (vedi: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/biotrasformazione), prevede due fasi principali:

  • Fase I: Reazioni come l'ossidazione, la riduzione o l'idrolisi, spesso catalizzate da enzimi del citocromo P450 (CYP) (vedi: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/citocromo%20P450), che introducono o espongono un gruppo funzionale nella molecola.
  • Fase II: Reazioni di coniugazione in cui una molecola endogena (come acido glucuronico, solfato o glutatione) viene attaccata allo xenobiotico o al suo metabolita della Fase I, rendendolo più idrosolubile e quindi più facile da espellere dall'organismo.

Effetti degli Xenobiotici:

Gli xenobiotici possono avere una vasta gamma di effetti sugli organismi, a seconda della sostanza chimica, della dose, della via di esposizione e delle caratteristiche dell'organismo esposto. Alcuni possono essere innocui e rapidamente eliminati, mentre altri possono essere tossici e causare danni acuti o cronici (vedi: https://it.wikiwhat.page/kavramlar/tossicità). Gli effetti possono includere:

Importanza:

La comprensione degli xenobiotici e del loro metabolismo è fondamentale in molti campi, tra cui:

  • Tossicologia
  • Farmacologia
  • Medicina ambientale
  • Sicurezza alimentare
  • Sviluppo di farmaci

Lo studio degli xenobiotici aiuta a valutare i rischi per la salute umana e l'ambiente e a sviluppare strategie per ridurre l'esposizione e mitigare gli effetti dannosi.