Riba è un concetto che deriva dalla legge islamica, nota come Sharia, e si riferisce all'usura o all'interesse. Secondo l'Islam, la pratica dell'usura è proibita perché viene considerata immorale e diseguale. Pertanto, gli strofinacci che insistono sull'interesse sono visti come non conformi alla legge religiosa islamica.
L'interesse è considerato riba quando viene addebitato in modo eccessivo o non equo. Secondo la Sharia, l'interesse rappresenterebbe un profitto senza rischio, che è contrario al principio della condivisione delle perdite e dei profitti nell'economia islamica.
Il Concetto di riba è applicato in molte aree della finanza islamica, compresi i prestiti e i conti di risparmio, dove gli interessi non vengono pagati o ricevuti. Invece, gli istituti finanziari che operano in conformità con la Sharia cercano di strutturare i prodotti finanziari in modi che rispettino la legge e siano conformi ai principi islamici.
L'obiettivo della proibizione della riba è quello di promuovere l'equità e l'equità nelle transazioni finanziarie e di proteggere le persone dall'indebitamento eccessivo. La finanza islamica cerca di promuovere un sistema finanziario basato sulla condivisione dei rischi e dei profitti, evitando il concetto di interessi sopra i beni finanziati.
La proibizione della riba è un importante parte dell'economia islamica e viene presa molto sul serio dai musulmani praticanti. Nelle società a maggioranza musulmana, molte istituzioni finanziarie offrono prodotti finanziari in conformità con la legge islamica per soddisfare le esigenze delle persone che cercano di evitare l'usura e seguire i principi religiosi.
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