Pol Pot, il cui vero nome era Saloth Sar, è stato un politico cambogiano e il leader del Partito Comunista di Kampuchea (noto anche come Khmer Rosso) dal 1963 al 1997. È noto soprattutto per aver guidato il regime comunista in Cambogia durante il periodo noto come "I quattro anni, tre mesi e otto giorni".
Pol Pot diede inizio al suo violento regime nel 1975, quando il Khmer Rosso prese il controllo di Phnom Penh, la capitale della Cambogia. Durante il suo governo, Pol Pot cercò di creare una società completamente agraria, eliminando tutte le istituzioni urbane, educative e intellettuali.
Pol Pot promosse una politica di collettivizzazione forzata degli appezzamenti di terra e di lavori agricoli, e ordinò la chiusura di scuole, ospedali e banche, nonché l'eliminazione di tutte le forme di religione e cultura tradizionali. Si stima che durante il suo regime, circa due milioni di persone (circa un quarto della popolazione cambogiana) siano morte, principalmente a causa delle esecuzioni, delle malattie, delle carestie e dei lavori forzati.
Nel 1979, il regime di Pol Pot venne rovesciato da un'offensiva congiunta delle forze vietnamite e dei ribelli cambogiani. Pol Pot fuggì e visse in clandestinità fino alla sua morte nel 1998.
Pol Pot è stato ritenuto responsabile dei crimini contro l'umanità e dei genocidi commessi durante il suo regime. La morte di Pol Pot ha privato le vittime del suo regime di una possibile giustizia completa, poiché non è mai stato processato.
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