Cos'è impressionisti?

Gli Impressionisti sono stati un gruppo di artisti francesi che hanno rivoluzionato la pittura nella seconda metà del XIX secolo. Il loro movimento, chiamato Impressionismo, si caratterizza per la volontà di catturare l'impressione visiva di un momento, focalizzandosi sulla luce, sul colore e sull'atmosfera.

Ecco alcuni aspetti chiave dell'Impressionismo:

  • Origini: Il movimento è nato a Parigi negli anni '60 del 1800, con artisti come Claude Monet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir e Camille Pissarro che si riunivano regolarmente per discutere e sperimentare nuove tecniche pittoriche. Furono inizialmente respinti dalla critica ufficiale.
  • Tecnica: Gli impressionisti utilizzavano pennellate veloci e frammentate, spesso en plein air (all'aria aperta), per catturare la mutevolezza della luce e del colore. Evitavano di mescolare i colori sulla tavolozza, preferendo accostarli direttamente sulla tela per creare un effetto di vibrazione e luminosità. Prestavano particolare attenzione alla resa delle ombre colorate, rifiutando l'uso del nero.
  • Soggetti: I soggetti preferiti degli impressionisti erano paesaggi, scene di vita quotidiana, ritratti e nature morte. Cercavano di rappresentare la realtà in modo oggettivo, senza idealizzazioni o interpretazioni soggettive.
  • Influenza: L'Impressionismo ha avuto un'influenza enorme sull'arte successiva, aprendo la strada a movimenti come il Post-Impressionismo e il Fauvismo. Artisti come Vincent van Gogh, Paul Cézanne, e Paul Gauguin si sono ispirati alle tecniche e ai principi impressionisti, sviluppando però un proprio stile personale.
  • Mostre: Le mostre impressioniste, organizzate indipendentemente dal Salon ufficiale, furono cruciali per la diffusione del movimento e per la sua accettazione da parte del pubblico.
  • Critiche iniziali: Inizialmente, l'Impressionismo fu accolto con derisione e incomprensione dalla critica e dal pubblico, che lo consideravano un'arte incompiuta e priva di valore. Il termine "impressionista" stesso era stato coniato in senso dispregiativo da un critico d'arte.