Andrej Romanovič Čikatilo (in russo: Андре́й Рома́нович Чикати́ло; Jablučne, 16 ottobre 1936 – Novočerkassk, 14 febbraio 1994) è stato un [serial killer] sovietico, noto come "Il mostro di Rostov" o "Lo squartatore rosso". È stato riconosciuto colpevole dell'omicidio e dello stupro di almeno 53 donne e bambini tra il 1978 e il 1990.
Čikatilo, nato in Ucraina durante un periodo di carestia, subì un'infanzia traumatica che alcuni esperti ritengono abbia contribuito al suo successivo comportamento violento. Lavorò come insegnante, ingegnere e operaio, e si trasferì più volte prima di stabilirsi nella regione di Rostov.
I crimini di Čikatilo si caratterizzavano per l'estrema brutalità. Le sue vittime erano spesso attirate in luoghi isolati, brutalmente aggredite, torturate, stuprate (anche se impotente) e uccise. Successivamente mutilava i cadaveri, rimuovendo spesso organi interni. La sua [modus operandi] rendeva difficile l'identificazione delle vittime e ostacolò le indagini per anni.
L'indagine sui crimini di Čikatilo fu segnata da errori e inefficienze. La polizia sovietica era riluttante ad ammettere l'esistenza di un [serial killer], e si concentrò su sospettati che corrispondevano a profili demografici stereotipati. Čikatilo, a causa del suo status di membro del partito e del suo apparente profilo di "cittadino rispettabile", fu più volte scartato come sospetto, nonostante la presenza in luoghi del delitto e comportamenti sospetti. Fu finalmente catturato nel novembre 1990, grazie al lavoro tenace di un investigatore che si concentrò su di lui nonostante le resistenze burocratiche.
Il processo a Čikatilo fu un evento mediatico di portata nazionale. Confessò i suoi crimini in dettaglio durante il processo, offrendo resoconti grafici e disturbanti delle sue azioni. Fu dichiarato colpevole di 53 omicidi e condannato a morte. Fu giustiziato tramite un colpo alla nuca nel febbraio 1994.
Il caso di Čikatilo ebbe un impatto significativo sulla società sovietica e russa. Scosse la fiducia nella polizia e nel sistema giudiziario, e contribuì a una maggiore consapevolezza del fenomeno dei [serial killer] e delle tecniche di indagine necessarie per catturarli.
Il profilo psicologico di Čikatilo è stato ampiamente studiato. Molti esperti ritengono che soffrisse di una varietà di disturbi mentali, tra cui [impotenza], [sadismo] e [psicopatia]. Tuttavia, non fu mai dichiarato legalmente insano di mente. La combinazione di fattori ambientali e biologici sembra aver contribuito al suo comportamento criminale.
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