Il Secondo Triumvirato fu un'alleanza politica formale, istituita a Roma nel 43 a.C., tra tre potenti figure: Marco Antonio, Gaio Giulio Cesare Ottaviano (poi noto come Augusto), e Marco Emilio Lepido. A differenza del precedente e informale Primo Triumvirato, il Secondo Triumvirato fu sancito legalmente attraverso la Lex Titia.
Scopo e Poteri:
L'obiettivo principale era quello di vendicare la morte di Giulio Cesare e restaurare l'ordine nella Repubblica Romana, in profonda crisi dopo il suo assassinio. La Lex Titia conferì ai triumviri poteri straordinari per un periodo di cinque anni (poi esteso), inclusi:
Dinámica e Crollo:
Il triumvirato fu caratterizzato da rivalità interne. Dopo la sconfitta di Bruto e Cassio nella battaglia di Filippi (42 a.C.), il potere fu diviso geograficamente tra i triumviri: Antonio controllava le province orientali, Ottaviano l'Italia e le province occidentali, mentre Lepido aveva l'Africa.
L'equilibrio tra i triumviri fu instabile. Lepido fu gradualmente emarginato e spogliato del potere. Infine, la crescente tensione tra Ottaviano e Antonio sfociò in una guerra civile. La battaglia di Azio (31 a.C.) segnò la sconfitta di Antonio e Cleopatra, e la fine del triumvirato. Ottaviano rimase l'unico padrone di Roma, instaurando il principato e diventando Augusto.