Mono no aware (物の哀れ), letteralmente "la patologia delle cose," è un concetto estetico giapponese che si riferisce alla consapevolezza della transitorietà delle cose e un'elegia malinconica per la loro scomparsa, sia essa legata alla natura, alle persone o alla vita stessa. Non è semplicemente tristezza, ma una profonda e consapevole apprensione della bellezza intrinseca a questa transitorietà, che genera un'emozione complessa che mescola piacere ed accettazione della fine.
Piuttosto che sforzarsi di immortalare o trattenere qualcosa, mono no aware ci invita a cogliere e apprezzare il momento presente, proprio perché sappiamo che è effimero. La bellezza e la preziosità di un fiore di ciliegio, ad esempio, non risiedono solo nella sua forma o colore, ma anche nella consapevolezza che la sua fioritura è breve e fugace. Questa consapevolezza accresce il nostro apprezzamento e ci spinge a vivere pienamente l'esperienza.
Questo concetto è profondamente radicato nella cultura giapponese e si manifesta in diverse forme d'arte e tradizioni, dalla poesia (come l'haiku) al teatro Noh e alla cerimonia del tè (chanoyu). È un tema ricorrente nella letteratura giapponese, fin dai tempi del Genji Monogatari, considerato uno dei primi esempi di romanzo al mondo.
Elementi chiave del mono no aware includono:
L'importanza del mono no aware risiede nella sua capacità di arricchire la nostra esperienza del mondo, invitandoci a vivere con maggiore consapevolezza, gratitudine e compassione. Ci incoraggia a trovare la bellezza nei momenti fugaci e a valorizzare la preziosità della vita.