La vigilanza, in ambito psicologico e neurologico, si riferisce alla capacità di mantenere un livello di attenzione sostenuta e focalizzata per un periodo prolungato, rilevando cambiamenti rari e imprevedibili nell'ambiente circostante. È una componente cruciale delle funzioni cognitive e gioca un ruolo fondamentale in molte attività quotidiane, dalla guida alla lettura, fino al lavoro in ambienti di sorveglianza.
La vigilanza è strettamente legata al concetto di arousal (stato di attivazione fisiologica e psicologica) e all'attenzione sostenuta. Un basso livello di arousal può compromettere la capacità di mantenere la vigilanza, rendendo più difficile rilevare segnali importanti. Allo stesso modo, la capacità di sostenere l'attenzione è essenziale per rimanere vigili e reattivi.
Diversi fattori possono influenzare la vigilanza, tra cui:
La misurazione della vigilanza avviene tramite test specifici, spesso utilizzati in contesti clinici o di ricerca, che valutano la capacità di rilevare segnali rari e imprevedibili in un periodo di tempo prolungato. I risultati di questi test possono fornire informazioni preziose sulla salute neurologica e cognitiva di un individuo, e possono essere utilizzati per diagnosticare condizioni come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) o altre disfunzioni cognitive.