Uno shogun era un titolo militare e politico in Giappone durante il periodo dei samurai. Il termine "shogun" significa "comandante in capo dell'esercito", ed era conferito da un imperatore al capo militare più potente del paese.
Il primo shogunato fu istituito nel 1192 dall'imperatore Go-Toba, che conferì il titolo a Minamoto no Yoritomo per mettere fine a una serie di lotte di potere tra i vari clan samurai. Questo segnò l'inizio del periodo Kamakura e il potere effettivo nel paese passò nelle mani dello shogun.
Lo shogunato continuò dopo il periodo Kamakura con i periodi Muromachi (1336-1573) e Edo (1603-1868). Durante il periodo Edo, lo shogunato degli shogun Tokugawa divenne il governo centrale del Giappone, anche se nominale, mentre l'imperatore rimase un simbolo di autorità religiosa e culturale.
Gli shogun erano solitamente membri del clan Minamoto o Tokugawa, anche se ci furono alcuni periodi in cui appartennero ad altri clan. Il ruolo principale dello shogun era di comandare l'esercito e di mantenere la stabilità e l'ordine nel paese. Avevano poteri ampi e potevano prendere decisioni politiche, giudicando, nominando funzionari e governando con la propria burocrazia.
Durante il periodo Edo, lo shogunato Tokugawa cercò anche di isolare il Giappone dal resto del mondo, adottando una politica di sakoku (chiusura del paese). Questa politica mirava a limitare il contatto con gli stranieri per evitare influenze esterne e per proteggere la cultura e le tradizioni giapponesi.
Lo shogunato Tokugawa durò fino al 1868, quando i samurai e altre forze antishogun riuscirono a spodestare l'ultimo shogun Tokugawa e a restaurare il potere nominale all'imperatore. Questo evento segnò la fine del periodo Edo e l'inizio dell'era Meiji, che portò a
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