Il test di Rorschach, noto anche come test delle macchie d'inchiostro di Rorschach, è un test psicologico proiettivo in cui ai soggetti vengono presentate una serie di 10 macchie d'inchiostro simmetriche e viene chiesto di interpretarle, dicendo cosa vedono in esse. I risultati del test vengono analizzati sulla base delle risposte del soggetto, interpretando il contenuto delle loro percezioni e come le descrivono. Si presume che le risposte rivelino pensieri inconsci, motivazioni, fantasie e altri aspetti della personalità del soggetto.
Origine e sviluppo: Il test fu sviluppato dallo psichiatra svizzero Hermann Rorschach nel 1921. Rorschach credeva che le persone proiettassero i loro pensieri inconsci sulle macchie d'inchiostro.
Somministrazione: Il test viene somministrato individualmente. All'individuo vengono presentate le 10 tavole, una alla volta, e viene chiesto di dire cosa vede in ciascuna di esse. Lo psicologo annota le risposte, i tempi di reazione e il modo in cui l'individuo tiene la tavola.
Interpretazione: L'interpretazione è complessa e richiede una formazione specifica. Il sistema di punteggio più utilizzato è il Comprehensive System di Exner. Si valutano vari aspetti, tra cui:
Applicazioni: Il test di Rorschach è utilizzato in diversi contesti, tra cui:
Critiche: Il test di Rorschach è stato oggetto di numerose critiche, tra cui:
Nonostante le critiche, il test di Rorschach rimane uno strumento ampiamente utilizzato in psicologia clinica e in altri campi. Tuttavia, è importante utilizzare il test con cautela e interpretare i risultati nel contesto di altre informazioni cliniche.