Cos'è myricae?

Myricae

Myricae è il titolo di una raccolta di poesie di Giovanni Pascoli, pubblicata per la prima volta nel 1891. Il titolo deriva da un verso delle Bucoliche di Virgilio: "arbusta iuvant humilesque myricae" (piacciono gli arbusti e le umili tamerici). La tamerice, quindi, diventa simbolo di una poesia umile, semplice e legata alla natura.

La raccolta rappresenta una pietra miliare nella produzione pascoliana e si caratterizza per:

  • Temi: Prevalgono temi legati alla natura, alla vita campestre, agli affetti familiari (soprattutto al dolore per la perdita dei cari, in particolare del padre), alla contemplazione del paesaggio. Ricorrente è il tema del "nido", inteso come luogo sicuro, protettivo e affettivamente significativo.
  • Stile: Lo stile è innovativo per l'epoca, con l'uso frequente di analogie, simboli, onomatopee e un linguaggio che cerca di riprodurre i suoni e le sensazioni della natura. Si fa largo uso di figure retoriche, come la sinestesia, per rendere più vividi i quadri descritti.
  • Struttura: Le poesie sono brevi, spesso frammentate, e mirano a cogliere impressioni e sensazioni fugaci. La forma metrica è varia, con prevalenza di versi brevi e rime semplici.
  • Significato: Myricae esprime la poetica del "fanciullino" di Pascoli, ovvero la capacità di guardare il mondo con occhi innocenti e meravigliati, di scoprire la bellezza anche nelle piccole cose e di cogliere il mistero della vita.

La raccolta segna un punto di svolta nella poesia italiana, aprendo la strada a nuove forme di espressione e a una maggiore attenzione alla soggettività e alla sensibilità del poeta.