Cos'è lobotomia?

Lobotomia

La lobotomia, nota anche come leucotomia, è una procedura neurochirurgica che prevede la recisione delle connessioni nervose nel lobo prefrontale del cervello. Il suo scopo era quello di alleviare i sintomi di disturbi mentali severi, ma i risultati erano spesso imprevedibili e con conseguenze devastanti.

Storia e Sviluppo:

  • La lobotomia fu sviluppata dal neurochirurgo portoghese Egas Moniz negli anni '30. Moniz vinse il premio Nobel per la medicina nel 1949 per il suo lavoro.
  • Negli Stati Uniti, Walter Freeman promosse la lobotomia prefrontale transorbitale, una tecnica più rapida e meno invasiva (anche se molto più brutale) che poteva essere eseguita senza un neurochirurgo.
  • La procedura divenne ampiamente utilizzata negli anni '40 e '50 come trattamento per una vasta gamma di disturbi mentali, tra cui schizofrenia, depressione e ansia.

Tecniche:

  • Lobotomia Prefrontale: Questa tecnica prevedeva la perforazione del cranio e l'inserimento di uno strumento per recidere le connessioni nel lobo prefrontale.
  • Lobotomia Transorbitale: Questa tecnica, sviluppata da Freeman, prevedeva l'inserimento di uno strumento affilato (un rompighiaccio) attraverso le orbite oculari per raggiungere e recidere il lobo prefrontale.

Effetti Collaterali e Critiche:

  • La lobotomia portava spesso a gravi effetti collaterali, tra cui cambiamenti di personalità, apatia, perdita di iniziativa, difficoltà cognitive, convulsioni e persino la morte.
  • La procedura fu ampiamente criticata per la sua mancanza di precisione, i suoi effetti collaterali devastanti e la sua applicazione indiscriminata.
  • L'introduzione di farmaci psicotropi negli anni '50 contribuì al declino della lobotomia come trattamento psichiatrico.

Declino e Oggigiorno:

  • L'uso della lobotomia diminuì drasticamente a partire dagli anni '50 e '60, grazie alla disponibilità di farmaci più efficaci e meno invasivi e alla crescente consapevolezza dei suoi effetti collaterali negativi.
  • Oggi, la lobotomia è raramente eseguita e solo in circostanze estremamente rare e ben definite, con rigorose linee guida etiche e mediche. In questi casi, si parla più propriamente di psicochirurgia, che utilizza tecniche più precise e mirate.