Cos'è abraxas?

Abraxas

Abraxas (anche Abrasax) è una figura gnostica di grande complessità, spesso associata a divinità e cosmologie antiche. La sua immagine iconica è quella di una creatura ibrida con testa di gallo, corpo umano e gambe di serpente, armata di scudo e frusta.

Origini e Significato:

Le origini precise di Abraxas sono avvolte nel mistero, ma è più frequentemente associato alle scuole gnostiche del II secolo d.C., in particolare quelle in Egitto. Il suo nome compare su gemme amuletiche (gli "Abraxas stones") che fungevano da talismani o sigilli magici. Il significato del suo nome è dibattuto, con diverse interpretazioni che lo collegano a calcoli numerici (isosfismo) basati sull'alfabeto greco, il cui valore somma 365, suggerendo una connessione con i giorni dell'anno solare e la totalità del cosmo. Questo legame con il numero 365 suggerisce che Abraxas potesse essere concepito come una divinità suprema che governava 365 eoni o manifestazioni divine.

Gnosticismo e Ruolo Cosmico:

Nello gnosticismo, Abraxas viene interpretato in modi diversi a seconda della setta. In alcune cosmologie gnostiche, è visto come un essere superiore, al di sopra del Demiurgo (il creatore imperfetto del mondo materiale). In altre, è considerato una divinità ambivalente, che contiene sia il bene che il male. Alcuni studiosi lo interpretano come una rappresentazione del "Pleroma", la pienezza divina da cui emanano tutti gli esseri spirituali.

Iconografia e Simbolismo:

L'iconografia di Abraxas è ricca di simbolismo.

  • La testa di gallo può rappresentare lungimiranza e veglia spirituale.
  • Il corpo umano simboleggia l'umanità.
  • Le gambe di serpente possono rappresentare saggezza, trasformazione e conoscenza nascosta.
  • Lo scudo e la frusta simboleggiano potere e autorità, ma anche la capacità di punire e proteggere.

Questa combinazione di elementi animali e umani suggerisce una natura complessa e trascendente, che va oltre le limitazioni della forma fisica.

Influenza Storica e Moderna:

Abraxas ha esercitato un'influenza duratura sulla storia dell'occultismo e della spiritualità. Il suo simbolismo è stato ripreso in diverse epoche, dalla magia rinascimentale alla teosofia e all'esoterismo moderno. Lo psichiatra Carl Jung ha incluso Abraxas nella sua opera "Septem Sermones ad Mortuos" (Sette sermoni ai morti), dove lo descrive come una divinità superiore a Dio e al Diavolo, che unisce in sé gli opposti. Abraxas continua a essere una figura enigmatica e affascinante, che stimola l'immaginazione e la ricerca di significati più profondi.