Il Salon des Refusés (Salone dei Rifiutati) fu una mostra d'arte alternativa tenutasi a Parigi nel 1863, per ordine di Napoleone III. Nacque come reazione all'eccezionale numero di opere d'arte rifiutate dal rigoroso giurì del Salon ufficiale.
Contesto storico: Il Salon era l'esposizione d'arte più importante e prestigiosa in Francia. Essere accettati al Salon significava successo e riconoscimento per un artista. Nel 1863, il giurì del Salon rifiutò un numero senza precedenti di opere, provocando proteste da parte degli artisti esclusi.
L'intervento di Napoleone III: Di fronte alle crescenti lamentele, Napoleone III decretò che le opere rifiutate fossero esposte in un'esibizione separata, il Salon des Refusés, permettendo al pubblico di giudicare autonomamente.
Scopo e accoglienza: L'intento di Napoleone III era probabilmente quello di placare le critiche e dimostrare la giustezza delle scelte del giurì. Tuttavia, il Salon des Refusés si rivelò un evento di grande importanza, poiché espose opere che sfidavano le convenzioni artistiche del tempo.
Opere significative: Tra le opere più famose esposte al Salon des Refusés figurava Le Déjeuner sur l'herbe (Colazione sull'erba) di Édouard Manet. Questa opera, insieme ad altre, suscitò scalpore e controversie, ma contribuì anche a definire l'arte moderna e ad aprire la strada a movimenti artistici successivi come l'Impressionismo.
Eredità: Il Salon des Refusés rappresenta un momento cruciale nella storia dell'arte, simboleggiando la sfida all'autorità accademica e l'emergere di nuove tendenze artistiche. Ha contribuito a legittimare stili innovativi e ad allargare i confini dell'arte, influenzando profondamente lo sviluppo dell'arte moderna e contemporanea.
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