Manfredi di Sicilia (ca. 1232 – 26 febbraio 1266) fu re di Sicilia dal 1258 al 1266. Era figlio illegittimo dell'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II e di Bianca Lancia.
Ascesa al potere:
Dopo la morte del fratello Corrado IV nel 1254, Manfredi assunse la reggenza per il nipote Corradino, minorenne. Approfittando delle difficoltà del regno, si fece incoronare re di Sicilia a Palermo nel 1258, deprivando di fatto Corradino. La sua incoronazione non fu riconosciuta dal papato, che vedeva nel regno di Sicilia un feudo papale.
Regno:
Manfredi fu un sovrano colto e raffinato, protettore delle arti e delle scienze. La sua corte di Palermo divenne un importante centro culturale, dove convivevano influenze arabe, normanne e sveve. A differenza del padre, Federico II, Manfredi parlava l'italiano. Tuttavia, il suo governo fu caratterizzato da continue lotte con il papato.
Scontro con il Papato:
I papi Alessandro IV e Urbano IV tentarono di deporlo e offrirono il regno di Sicilia a Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX.
La Battaglia di Benevento e la morte:
Nel 1266, Carlo d'Angiò invase il regno di Sicilia. Manfredi fu sconfitto e ucciso nella battaglia di Benevento. La sua morte segnò la fine del dominio svevo in Sicilia e l'inizio del regno angioino. La sua sconfitta ebbe un peso cruciale anche nella vita del nipote, Corradino di Svevia che tenterà di riconquistare il regno.
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