La Battaglia di Maratona
La Battaglia di Maratona (490 a.C.) fu uno scontro decisivo della Prima Guerra Persiana. Fu combattuta tra l'esercito ateniese, rinforzato da un contingente proveniente da Platea, e l'esercito persiano, guidato dai generali Dati e Artaferne.
Contesto:
- L'espansione dell'Impero Achemenide guidato da Dario I portò al conflitto con le città-stato greche.
- Atene e Eretria avevano precedentemente supportato la Rivolta ionica, incitando l'ira del re persiano.
Svolgimento della Battaglia:
- L'esercito persiano sbarcò nella Piana di Maratona, a circa 40 chilometri da Atene.
- Gli Ateniesi, guidati dallo stratega Milziade, optarono per un attacco immediato.
- La tattica ateniese consisteva nel rafforzare le ali dello schieramento e indebolire il centro, sperando di avvolgere l'esercito persiano.
- L'attacco ateniese colse di sorpresa i Persiani.
- Nonostante la superiorità numerica persiana, gli Ateniesi ottennero una schiacciante vittoria.
Conseguenze:
- La vittoria a Maratona fu un'enorme iniezione di morale per gli Ateniesi e per tutta la Grecia.
- Dimostrò che i Persiani potevano essere sconfitti, ponendo fine all'aura di invincibilità che li circondava.
- La battaglia diede ad Atene il tempo di prepararsi per future invasioni persiane, permettendo lo sviluppo della flotta ateniese che si sarebbe rivelata cruciale nella Battaglia di Salamina.
- La leggenda narra che il soldato Filippide corse da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria, morendo per lo sforzo. Questo evento diede origine alla moderna maratona.