Cos'è riformatorio?

I riformatori, chiamati anche scuole di correzione, erano istituzioni residenziali progettate per la riabilitazione e la rieducazione di giovani delinquenti o di giovani disadattati. Tipicamente, i riformatori accoglievano giovani che avevano commesso reati minori o che erano considerati "ingovernabili" dalle loro famiglie o dalla società.

Gli obiettivi primari di un riformatorio includevano:

  • Correzione: Riformare il comportamento dei giovani e prevenire la recidiva.
  • Istruzione: Fornire istruzione di base e professionale per aiutare i giovani a diventare membri produttivi della società.
  • Disciplina: Inculcare disciplina e responsabilità attraverso regole, routine e, talvolta, punizioni.
  • Riabilitazione: Offrire terapie individuali e di gruppo per affrontare i problemi sottostanti che hanno contribuito al comportamento delinquenziale.

I riformatori spesso impiegavano un ambiente strutturato e controllato, con rigide regole e routine quotidiane. Le attività potevano includere lavoro manuale, istruzione, formazione professionale e attività ricreative. Le punizioni potevano variare da restrizioni minori a isolamento.

Nel corso del tempo, i riformatori sono stati soggetti a critiche significative per:

  • Abusi: Numerose segnalazioni di abusi fisici, emotivi e sessuali all'interno delle istituzioni.
  • Inefficacia: Scarsi tassi di successo nella riabilitazione dei giovani.
  • Condizioni disumane: Sovraffollamento, scarsa igiene e mancanza di cure adeguate.

A causa di queste critiche, molti riformatori sono stati chiusi e sostituiti da approcci alternativi alla giustizia minorile, come programmi comunitari, affidamento familiare e giustizia riparativa. Sebbene alcuni riformatori esistano ancora oggi, il loro uso è notevolmente diminuito e sono spesso sottoposti a una maggiore supervisione e regolamentazione. Il termine "riformatorio" stesso è spesso visto come stigmatizzante e obsoleto.