Cos'è ph-metria esofagea?

pH-metria Esofagea: Guida Completa

La pH-metria esofagea è un esame diagnostico che misura il livello di acidità (pH) nell'esofago per un periodo prolungato, solitamente 24 ore. È lo strumento diagnostico gold standard per la diagnosi e la quantificazione del reflusso%20gastroesofageo (GERD).

Scopo dell'Esame:

L'obiettivo principale della pH-metria è determinare se il paziente presenta un'eccessiva esposizione dell'esofago all'acido gastrico, e di correlare questa esposizione acida con i sintomi del paziente. Ciò permette di:

  • Confermare la diagnosi di GERD quando altri esami (come l'endoscopia) sono inconcludenti.
  • Valutare l'efficacia della terapia antiacida (es. inibitori della pompa protonica - PPI).
  • Identificare il reflusso non acido, specialmente quando i sintomi persistono nonostante la terapia con PPI.
  • Studiare i sintomi atipici del reflusso, come tosse cronica, raucedine o asma.
  • Valutare i pazienti prima di un intervento chirurgico antireflusso (fundoplicatio).

Come si Esegue l'Esame:

  1. Preparazione: Il paziente deve solitamente interrompere l'assunzione di farmaci antiacidi (PPI, H2-antagonisti) per un periodo variabile (solitamente da 1 a 7 giorni) prima dell'esame. Il medico fornirà istruzioni specifiche.
  2. Inserimento del Catetere: Un sottile catetere, contenente un sensore di pH alla sua estremità, viene inserito attraverso il naso e fatto scendere nell'esofago. Il catetere viene posizionato a pochi centimetri sopra lo sfintere esofageo inferiore (LES), che è la valvola che impedisce al contenuto dello stomaco di risalire nell'esofago.
  3. Registrazione: Il sensore registra continuamente il pH nell'esofago per le 24 ore successive. Il catetere è collegato a un piccolo dispositivo portatile che registra i dati.
  4. Attività del Paziente: Durante l'esame, il paziente deve mantenere le sue normali attività quotidiane, inclusi mangiare, dormire e lavorare. Viene solitamente richiesto di annotare su un diario gli orari dei pasti, del sonno, e l'insorgenza di eventuali sintomi.
  5. Rimozione del Catetere: Dopo 24 ore, il paziente ritorna al centro medico e il catetere viene rimosso.

Interpretazione dei Risultati:

I dati raccolti dal dispositivo vengono scaricati e analizzati. Vengono calcolati diversi parametri, tra cui:

  • Percentuale di tempo con pH < 4: Indica la quantità di tempo in cui l'esofago è esposto all'acido. Valori elevati indicano un eccessivo reflusso acido.
  • Numero di episodi di reflusso: Conta il numero di volte in cui il pH scende sotto un certo valore (solitamente 4).
  • Durata degli episodi di reflusso: Indica la durata media degli episodi di reflusso.
  • Indice di sintomi (SI) e Probabilità di Associazione dei Sintomi (SAP): Questi indici valutano la correlazione tra i sintomi riferiti dal paziente e gli episodi di reflusso acido.

Un medico specialista (gastroenterologo) interpreta i risultati della pH-metria in combinazione con la storia clinica del paziente e i risultati di altri esami per formulare una diagnosi accurata e pianificare il trattamento appropriato. L'interpretazione tiene anche conto della presenza o assenza di assunzione di farmaci inibitori%20della%20pompa%20protonica (PPI) al momento dell'esame.

Varianti:

Esistono diverse varianti della pH-metria, tra cui:

  • pH-metria con impedenza: Oltre a misurare il pH, questo esame misura anche l'impedenza, che permette di rilevare il reflusso sia acido che non acido. È particolarmente utile per valutare i pazienti con sintomi persistenti nonostante la terapia con PPI.
  • pH-metria wireless (Bravo): Una piccola capsula monouso contenente un sensore di pH viene fissata alla parete dell'esofago durante un'endoscopia. La capsula trasmette i dati a un ricevitore esterno per 48-96 ore, dopodiché si stacca e viene espulsa naturalmente.

Rischi e Complicanze:

La pH-metria esofagea è generalmente considerata un esame sicuro. Le complicanze sono rare e di solito lievi, e possono includere:

  • Fastidio nasale o alla gola.
  • Lieve sanguinamento nasale.
  • Raramente, perforazione esofagea (estremamente rara).