Le mondine furono un fenomeno sociale e lavorativo legato alla coltivazione del riso, tipico delle zone umide della Pianura Padana, in Italia. Il termine si riferisce alle lavoratrici stagionali impiegate nella monda del riso, un'operazione agricola consistente nello sradicamento delle erbacce infestanti dalle risaie, svolta manualmente.
Il lavoro delle mondine era estremamente faticoso e umiliante. Si svolgeva per lunghe ore, spesso in condizioni climatiche estreme (caldo afoso, umidità elevata) e con il corpo immerso nell'acqua delle risaie. Le lavoratrici, per la maggior parte donne provenienti da regioni povere come il Veneto, l'Emilia-Romagna, la Lombardia e talvolta anche più lontane, vivevano in condizioni precarie, alloggiate in baracche e sfruttate dai proprietari terrieri o dai caporali. Il salario era misero e insufficiente a garantire una vita dignitosa.
Il lavoro delle mondine ha rappresentato una forma di sfruttamento del lavoro femminile nelle campagne italiane. Tuttavia, le mondine furono anche protagoniste di importanti lotte sindacali e sociali per la difesa dei loro diritti e per il miglioramento delle loro condizioni di vita. Le loro rivendicazioni, spesso espresse attraverso canti e scioperi, contribuirono alla nascita e allo sviluppo del movimento sindacale in Italia e alla conquista di importanti diritti per i lavoratori agricoli. Il canto "Bella ciao", nato proprio negli ambienti delle mondine, è diventato un simbolo di resistenza e di lotta per la libertà.
La figura della mondina è entrata a far parte dell'immaginario collettivo italiano, grazie anche a canzoni, film e romanzi che ne hanno raccontato le vicende e le sofferenze. Le loro storie sono un importante testimonianza della storia sociale ed economica dell'Italia del XX secolo.
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