Cos'è enkidu?

Enkidu

Enkidu è una figura centrale nell'Epopea di Gilgamesh, un'antica opera letteraria mesopotamica. È stato creato dagli dei come pari a Gilgamesh, re tirannico di Uruk, con l'obiettivo di temperare la sua arroganza.

  • Origini e Creazione: Enkidu è creato dalla dea Aruru su richiesta degli abitanti di Uruk, stanchi dell'oppressione di Gilgamesh. Viene plasmato dall'argilla e inizialmente vive allo stato selvatico, in armonia con gli animali. La sua natura selvaggia lo porta a proteggere le mandrie e ad ostacolare i cacciatori.

  • Civilizzazione: Per allontanare Enkidu dalla sua vita selvaggia, un cacciatore chiede aiuto a Shamhat, una sacerdotessa. Shamhat seduce Enkidu, iniziando il processo di <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/civilizzazione">civilizzazione</a>. Dopo sette giorni e sette notti di intimità, Enkidu perde la sua forza sovrumana e la sua connessione con il mondo animale.

  • Incontro con Gilgamesh: Shamhat convince Enkidu a recarsi a Uruk per confrontarsi con Gilgamesh. Enkidu sfida Gilgamesh, bloccandogli l'ingresso al talamo nuziale. Ne segue un feroce combattimento che termina con un'inaspettata amicizia.

  • Amicizia e Avventure: Dopo la lotta, Enkidu e Gilgamesh diventano inseparabili amici e compagni. Insieme intraprendono pericolose avventure, tra cui il viaggio alla Foresta dei Cedri per sconfiggere il guardiano Humbaba. Questa avventura è vista come un atto di <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/ribellione%20agli%20dei">ribellione agli dei</a>.

  • Morte: Dopo l'uccisione di Humbaba e del Toro Celeste (mandato da Ishtar per punire Gilgamesh), gli dei decidono di punire i due eroi. Enkidu si ammala gravemente e, dopo dodici giorni di sofferenza, muore. La sua morte devasta Gilgamesh, che viene consumato dalla paura della propria mortalità e intraprende un viaggio alla ricerca dell'immortalità. La <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/morte%20di%20Enkidu">morte di Enkidu</a> è un elemento fondamentale dell'epopea, poiché spinge Gilgamesh a riflettere sul significato della vita e sull'inevitabilità della fine.