Jean-François Champollion (23 dicembre 1790 – 4 marzo 1832) fu un filologo, orientalista e storico francese, principalmente noto per aver decifrato i geroglifici egizi.
La sua passione per l'Egitto iniziò in giovane età e fu alimentata dalla convinzione che i geroglifici nascondessero segreti profondi sulla cultura e la storia egizia. A partire dal 1809, Champollion iniziò a studiare intensamente le lingue antiche, tra cui il copto, che considerava fondamentale per la comprensione degli antichi testi egizi.
La chiave della sua decifrazione fu la Stele di Rosetta, una pietra che conteneva lo stesso testo scritto in tre versioni: geroglifico, demotico (una forma semplificata della scrittura egizia) e greco antico. Confrontando i tre testi, Champollion riuscì a collegare i geroglifici a suoni specifici e a identificare il loro carattere fonetico, smentendo la precedente credenza che fossero puramente simbolici.
Nel 1822, Champollion pubblicò la sua Lettre à M. Dacier relative à l'alphabet des hiéroglyphes phonétiques, in cui presentò i suoi risultati rivoluzionari sulla decifrazione dei geroglifici. Questa pubblicazione segnò una svolta fondamentale negli studi egittologici, aprendo la strada alla comprensione della letteratura, della religione e della storia dell'antico Egitto.
Champollion dedicò il resto della sua vita a espandere la sua conoscenza dei geroglifici e a studiare la cultura egizia. Guidò anche una spedizione in Egitto nel 1828-1829 per raccogliere iscrizioni e manufatti, contribuendo ulteriormente alla comprensione del mondo antico.
La sua opera ha avuto un impatto duraturo sulla nostra comprensione dell'antico Egitto e continua ad essere una pietra miliare nella storia della linguistica e dell'archeologia.
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