Gli Apocrifi (dal greco ἀπόκρυφος, "nascosto") sono scritti di argomento religioso, tipicamente relativi al giudaismo o al cristianesimo, la cui autenticità o canonicità è controversa o negata da alcune autorità religiose. Il termine viene utilizzato in particolare per riferirsi a testi che, pur essendo legati alla tradizione biblica, non sono inclusi nel canone biblico riconosciuto da una specifica confessione religiosa.
In generale, possiamo distinguere tra:
Apocrifi dell'Antico Testamento: Questi sono scritti giudaici del periodo intertestamentario (tra l'Antico e il Nuovo Testamento) che non sono inclusi nel canone ebraico o protestante dell'Antico Testamento, ma che sono inclusi nella Settanta (la traduzione greca dell'Antico Testamento) e quindi accettati come parte del canone biblico dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Ortodossa (in questo caso sono chiamati Deuterocanonici). Esempi significativi includono:
Apocrifi del Nuovo Testamento: Si tratta di scritti cristiani del I e II secolo (e successivi) che narrano episodi della vita di Gesù, dei suoi apostoli e dei primi cristiani, ma che non sono stati inclusi nel canone del Nuovo Testamento. Spesso presentano prospettive teologiche diverse o aneddoti non presenti nei Vangeli canonici. Esempi includono:
Importanza:
Gli apocrifi sono importanti per diverse ragioni:
La canonicità degli apocrifi è una questione complessa e dibattuta, che varia a seconda delle diverse tradizioni religiose. Tuttavia, il loro valore come fonti storiche e culturali è universalmente riconosciuto.
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