La Barbagia è una vasta regione montuosa situata nel cuore della Sardegna, caratterizzata da un paesaggio aspro e selvaggio, tradizioni secolari e un forte senso di identità culturale. Il nome deriva probabilmente dal latino Barbaria, termine utilizzato dai Romani per indicare le zone interne dell'isola, poco romanizzate e abitate da popolazioni considerate "barbare".
Geograficamente, la Barbagia non ha confini amministrativi ben definiti, ma comprende diverse aree montuose, tra cui il Gennargentu, la zona più alta della Sardegna, il Supramonte e il Mandrolisai.
Storicamente, la Barbagia ha rappresentato un rifugio per le popolazioni sarde che resistevano all'influenza esterna, mantenendo vive le proprie tradizioni, la lingua sarda e un sistema sociale basato su legami di parentela e solidarietà comunitaria. La pastorizia e l'agricoltura di sussistenza hanno da sempre rappresentato le principali attività economiche.
La cultura della Barbagia è ricca di elementi unici, come il canto a tenore, una forma di canto polifonico tradizionale riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità, l'artigianato, la lavorazione del legno e dei tessuti, e la cucina, basata su ingredienti semplici e genuini. La regione è anche famosa per il carnevale barbaricino, caratterizzato da maschere e rituali ancestrali. Il banditismo e il fenomeno del codice barbaricino sono stati parte della storia della Barbagia, influenzando la percezione esterna della regione, ma negli ultimi decenni la situazione è notevolmente migliorata. Oggi, la Barbagia è una destinazione turistica in crescita, attratta dalla bellezza del paesaggio, dalla ricchezza della sua cultura e dalla possibilità di vivere un'esperienza autentica e lontana dai circuiti turistici di massa.
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