Akasha è un termine che deriva dalla parola sanscrita che significa "spazio" o "etere" ed è utilizzato in diverse tradizioni spirituali e filosofiche.
In ambito induista e buddista, akasha è uno dei cinque elementi fondamentali che costituiscono l'universo, insieme alla terra, all'acqua, al fuoco e all'aria. Rappresenta lo spazio sottile o l'etere da cui deriva la materia e in cui essa esiste.
Nel contesto della filosofia teosofica di Helena Blavatsky, akasha è considerato il "regno della mente" o la "memoria cosmica", dove si ritiene che tutte le esperienze e le conoscenze dell'universo siano conservate. Secondo questa teoria, gli esseri umani possono accedere a tali informazioni attraverso il processo di percezione extrasensoriale o tramite la meditazione profonda.
Nella cultura popolare, akasha è diventato un termine associato al concetto di una "biblioteca dell'Universo" che contiene tutte le conoscenze e le esperienze passate, presenti e future. Questa idea è stata resa famosa dal romanzo di Anne Rice intitolato "La regina dei dannati", in cui il personaggio di Akasha è la prima vampira e rappresenta una figura di potere e di conoscenza ancestrale.
In sintesi, akasha è un concetto che esprime l'idea dello spazio sottile, dell'etere o della memoria cosmica, e viene utilizzato in diverse tradizioni spirituali e filosofiche per descrivere l'origine e l'accesso alle informazioni e alle esperienze dell'universo.
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