Lo status di conservazione indica la probabilità di sopravvivenza di una specie o di un taxon nel prossimo futuro. Diverse scale sono utilizzate a livello globale e locale per valutare lo status di conservazione, generalmente basate su criteri che includono:
- Tasso di diminuzione della popolazione: Velocità con cui la popolazione di una specie sta diminuendo.
- Dimensione della popolazione: Numero totale di individui di una specie.
- Area di distribuzione geografica: Estensione del territorio occupato dalla specie.
- Grado di frammentazione: Quanto è frammentato l'habitat della specie.
- Qualità dell'habitat: Stato di salute e idoneità dell'habitat per la sopravvivenza della specie.
Le categorie più comuni utilizzate dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) sono (elencate dalla meno alla più a rischio):
- Minima Preoccupazione (LC): Specie abbondanti e diffuse.
- Quasi Minacciata (NT): Specie vicine a qualificarsi per una categoria a rischio.
- Vulnerabile (VU): Specie ad alto rischio di estinzione in natura.
- In Pericolo (EN): Specie ad altissimo rischio di estinzione in natura.
- In Pericolo Critico (CR): Specie estremamente vicine all'estinzione in natura.
- Estinto in Natura (EW): Specie sopravvissute solo in cattività.
- Estinto (EX): Specie non più esistenti.
La valutazione dello status di conservazione è fondamentale per identificare le specie che necessitano di misure di conservazione prioritarie e per monitorare l'efficacia di tali misure nel tempo. Le liste rosse create da organizzazioni come l'IUCN forniscono informazioni preziose per la definizione di politiche di conservazione a livello globale e locale. Lo stato di conservazione può variare in base alla regione geografica.