Richard Wright (28 agosto 1908 – 28 novembre 1960) è stato uno scrittore afroamericano particolarmente noto per le sue opere che esplorano i temi del razzismo e delle difficili condizioni di vita dei neri negli Stati Uniti, soprattutto durante l'era della Jim Crow.
Opere Principali:
Native Son (1940): Questo romanzo narra la storia di Bigger Thomas, un giovane nero che accidentalmente uccide una giovane donna bianca. Il libro suscitò grande scalpore e lo consacrò come una delle voci più importanti della letteratura americana.
Black Boy (1945): Un'autobiografia che racconta la sua infanzia e la sua giovinezza nel Sud segregato, descrivendo in modo vivido le esperienze di razzismo, povertà e violenza che lo plasmarono.
The Outsider (1953): Un romanzo filosofico che esplora temi esistenziali come la libertà, la responsabilità e l'alienazione.
The Long Dream (1958): Un romanzo che continua a esplorare il razzismo e la violenza nel Sud americano.
Temi Principali:
Le opere di Wright sono fortemente influenzate dalla sua esperienza personale di razzismo e segregazione. Esplora temi come:
Influenza:
Richard Wright è considerato uno dei padri della letteratura afroamericana moderna e ha influenzato generazioni di scrittori. La sua opera ha contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema del razzismo e ha ispirato il Movimento per i diritti civili.
Esilio:
Nel 1947, Wright si trasferì in Francia, dove visse fino alla sua morte. Le ragioni del suo esilio includono la crescente pressione politica e le difficoltà nel pubblicare le sue opere negli Stati Uniti a causa delle sue opinioni politiche e sociali. Continuò a scrivere e a impegnarsi politicamente durante il suo periodo in esilio.