Jacques de Molay (nato a Molay, Haute-Saône, Borgogna, Francia, intorno al 1244-1250 – morto a Parigi il 18 marzo 1314) fu il 23° e ultimo Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri Templari.
De Molay entrò nell'ordine Templare intorno al 1265. Le sue origini e le sue prime attività non sono ben documentate. Divenne Gran Maestro intorno al 1292, a seguito della morte di Thibaud Gaudin.
Il suo mandato fu segnato da difficoltà. L'ordine Templare, potente e ricco, era diventato inviso a Filippo IV di Francia, il quale era pesantemente indebitato con l'ordine e cercava di confiscarne le ricchezze. Sotto pressione, papa Clemente V, succube di Filippo, iniziò a cedere.
Nel 1307, su ordine di Filippo IV, Jacques de Molay e molti altri templari furono arrestati e accusati di eresia, sodomia e idolatria. Sotto tortura, molti confessarono le accuse. Jacques de Molay ritrattò successivamente le sue confessioni.
Il 18 marzo 1314, Jacques de Molay e un altro capo templare, Goffredo di Charny, furono arsi al rogo sull'Île de la Cité a Parigi. La leggenda narra che, mentre bruciava, De Molay maledisse Filippo IV e papa Clemente V, invitandoli a comparire davanti al tribunale di Dio entro un anno. Sia Filippo IV che Clemente V morirono entro un anno dalla sua esecuzione.
La soppressione dell'Ordine dei Templari e l'esecuzione di Jacques de Molay rimangono eventi controversi e oggetto di dibattito storico. La figura di Jacques de Molay è diventata un simbolo di resistenza e ingiustizia. La sua morte segnò la fine di un ordine religioso-militare potente e influente, e alimenta ancora oggi miti e leggende.
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