Cos'è gian giacomo mora?

Gian Giacomo Mora

Gian Giacomo Mora (Milano, XVI secolo – Milano, 1630) fu un barbiere milanese, vittima di un famoso processo per stregoneria e untore durante la peste del 1630.

Insieme a Guglielmo Piazza, commissario di sanità, fu accusato di spargere unguenti velenosi per le strade di Milano, causando la diffusione della peste.

Il processo, condotto con metodi sommari e basato su confessioni estorte con la tortura, si concluse con la condanna a morte di entrambi.

Mora fu giustiziato tramite squartamento il 21 luglio 1630. La sua casa fu rasa al suolo e al suo posto fu eretta la "Colonna Infame", un monumento commemorativo della sua colpa e infamia. La colonna fu demolita nel 1778 in segno di riparazione morale.

La vicenda di Gian Giacomo Mora è diventata un simbolo dell' ingiustizia e dell'irrazionalità durante le epidemie, nonché della pericolosità del capro%20espiatorio. Alessandro Manzoni ne fa ampio riferimento nella sua opera "Storia della Colonna Infame" come appendice ai "Promessi Sposi".