L'ubris (dal greco antico ὕβρις, "tracotanza", "orgoglio eccessivo") è un termine che indica un'eccessiva superbia, arroganza, o presunzione, spesso unita a disprezzo o oltraggio nei confronti degli altri, specialmente verso gli dei o l'ordine stabilito. Nella tragedia greca, l'ubris è spesso il difetto fatale (vedi amartia) che porta un personaggio potente alla rovina (vedi nemesi).
Caratteristiche principali dell'ubris:
Ubris nella tragedia greca:
L'ubris era un tema centrale nelle tragedie greche. Gli eroi tragici, spesso dotati di grandi qualità e destinati a grandi cose, cadevano preda dell'ubris, commettendo azioni che li portavano alla distruzione. La punizione per l'ubris era spesso inflitta dalla dea Nemesi, personificazione della giustizia divina e della vendetta.
Esempi di ubris:
Ubris nel contesto moderno:
Il concetto di ubris rimane rilevante anche nel contesto moderno, applicabile a individui, aziende e persino nazioni. L'ubris può manifestarsi attraverso comportamenti arroganti, prevaricatori e irrispettosi, che possono portare a conseguenze negative sia per chi li mette in atto, sia per gli altri. In ambito politico, l'ubris può portare a decisioni sbagliate e a conflitti. In ambito aziendale, può portare al fallimento. A livello individuale, può portare alla perdita di amici, familiari e opportunità.
L'opposto dell'ubris è la sofrosyne, che rappresenta la moderazione, l'autocontrollo e la consapevolezza dei propri limiti.