Francesco Solimena, noto anche come l'Abate Ciccio (Canale di Serino, 4 ottobre 1657 – Barra, 5 aprile 1747), è stato un pittore italiano del periodo tardo barocco, appartenente alla scuola napoletana. È considerato uno dei più importanti pittori del suo tempo e ha avuto una grande influenza sullo sviluppo della pittura napoletana e italiana del XVIII secolo.
La sua formazione artistica avvenne inizialmente sotto la guida del padre, Angelo Solimena, e successivamente con Francesco Guarino. Ben presto però, Solimena sviluppò un proprio stile, caratterizzato da una grande energia e da una vivace https://it.wikiwhat.page/kavramlar/ricchezza%20cromatica.
Le sue opere spaziano da temi https://it.wikiwhat.page/kavramlar/religiosi a temi https://it.wikiwhat.page/kavramlar/mitologici, e comprendono affreschi, dipinti su tela e bozzetti preparatori. Esempi notevoli della sua arte si trovano in diverse chiese e palazzi di Napoli, come la sacrestia di San Paolo Maggiore, la chiesa di San Domenico Maggiore e la cappella di San Filippo Neri nella chiesa dei Girolamini.
Solimena ebbe una https://it.wikiwhat.page/kavramlar/bottega molto attiva e formò numerosi allievi, tra cui Francesco de Mura, Corrado Giaquinto e Sebastiano Conca, contribuendo così alla diffusione del suo stile in tutta Italia e in Europa. La sua influenza si estese anche all'arte decorativa e all'architettura.
Nonostante il suo successo e la sua fama, Solimena mantenne sempre un carattere umile e riservato, preferendo dedicarsi al lavoro e alla famiglia. Morì a Barra nel 1747, lasciando un'eredità artistica di inestimabile valore.
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