L'esproprio è un atto amministrativo con cui la pubblica amministrazione, per un fine di pubblico interesse e previa corresponsione di un indennizzo, trasferisce coattivamente la proprietà o un altro diritto reale da un soggetto privato (o pubblico) ad un ente pubblico (o ad un soggetto privato concessionario di un pubblico servizio).
Aspetti Chiave:
Pubblico%20Interesse: L'esproprio è legittimo solo se motivato da un interesse pubblico, come la costruzione di infrastrutture, opere di pubblica utilità, o la realizzazione di piani urbanistici. Questo è un requisito fondamentale.
Indennizzo: La legge prevede che al proprietario espropriato spetti un indennizzo, ossia una somma di denaro che deve compensare la perdita del diritto di proprietà. La quantificazione dell'indennizzo è spesso fonte di contestazioni.
Procedimento%20Espropriativo: L'esproprio segue un preciso iter procedurale, regolato dalla legge. Questo procedimento comprende diverse fasi, tra cui la dichiarazione di pubblica utilità, la determinazione dell'indennizzo, e l'emanazione del decreto di esproprio.
Giurisdizione: In caso di contestazioni, la competenza a decidere sulle questioni relative all'esproprio è attribuita al giudice amministrativo (TAR).
Caratteristiche Principali:
Autoritarietà: L'esproprio è un atto autoritativo, nel senso che la pubblica amministrazione può imporre il trasferimento del diritto di proprietà anche contro la volontà del proprietario.
Legalità: L'esproprio deve essere conforme alla legge, sia per quanto riguarda i presupposti (pubblico interesse), sia per quanto riguarda il procedimento.
Onerosità: L'esproprio non è gratuito, ma comporta l'obbligo per la pubblica amministrazione di corrispondere un indennizzo.
In sintesi, l'esproprio è uno strumento eccezionale che la pubblica amministrazione può utilizzare per realizzare opere di interesse pubblico, ma è soggetto a rigorose condizioni e garanzie a tutela dei diritti dei proprietari.