In termini legali, i danni rappresentano un risarcimento pecuniario che viene concesso a una parte lesa (il ricorrente) in seguito a una perdita o a un danno subito a causa dell'atto illecito di un'altra parte (il convenuto). L'obiettivo principale dei danni è quello di compensare il ricorrente per le perdite subite e ripristinare la sua posizione, per quanto possibile, a quella che avrebbe avuto se l'atto illecito non fosse mai avvenuto.
Esistono diversi tipi di danni, tra cui:
Danni Compensativi: Questi mirano a compensare direttamente il ricorrente per le perdite subite. Possono essere ulteriormente suddivisi in:
Danni Punitori: Questi danni non sono destinati a compensare il ricorrente, ma a punire il convenuto per una condotta particolarmente riprovevole e a scoraggiare comportamenti simili in futuro. Vengono assegnati solo in circostanze eccezionali, spesso in casi di <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/dolo" target="_blank">dolo</a>, <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/negligenza%20grave" target="_blank">negligenza grave</a> o malizia.
Danni Nominali: Sono una piccola somma di denaro assegnata al ricorrente quando è stata accertata una violazione di un diritto, ma non è stato dimostrato un danno effettivo.
Danni Liquidati: Sono specificati in un contratto come compensazione per la violazione del contratto stesso. L'ammontare del danno è quindi predeterminato.
La determinazione dell'ammontare dei danni può essere un processo complesso che dipende da diversi fattori, tra cui la natura della lesione, la gravità della condotta del convenuto e le leggi applicabili nella giurisdizione specifica. Le prove presentate al giudice o alla giuria svolgono un ruolo cruciale nel calcolo dei danni.