Luigi Capuana è stato uno scrittore e critico letterario italiano, nato a Mineo (Catania) nel 1839 e morto a Catania nel 1915. È considerato uno dei principali esponenti del verismo italiano.
Capuana ha iniziato a scrivere giovanissimo, ma è stato solo negli anni '70 del XIX secolo che ha raggiunto il successo con la pubblicazione delle sue prime opere, tra cui "Racconti", una serie di novelle che mettono in scena personaggi della vita quotidiana, inserendoli in situazioni di disagio sociale.
Il suo romanzo più celebre è "Il marchese di Roccaverdina" del 1901, che racconta la storia di un nobile siciliano crudelmente geloso della sua giovane moglie. Quest'opera è considerata uno dei capolavori del verismo italiano e ha una forte componente psicologica.
Capuana ha anche scritto numerosi saggi critici, diventando uno dei principali teorici del movimento verista. La sua riflessione letteraria ha contribuito a definire la narrativa italiana dell'epoca, influenzando autori successivi come Giovanni Verga.
Nel corso della sua carriera, Capuana ha lavorato come giornalista e ha ricoperto importanti ruoli accademici, tra cui quello di professore di Letteratura Italiana all'Università di Catania. La sua figura è ricordata anche come membro del gruppo letterario della "Scapigliatura siciliana", un movimento letterario e culturale che cercava di smuovere la società e la letteratura tradizionali attraverso uno stile innovativo e audace.
Luigi Capuana ha lasciato un'impronta significativa nel panorama letterario italiano del suo tempo, contribuendo alla nascita e allo sviluppo del verismo e influenzando altre figure importanti della letteratura italiana del XX secolo.
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