Francesca Mambro è una figura controversa della storia italiana, principalmente conosciuta per il suo coinvolgimento nell'organizzazione terroristica di estrema destra Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR). Nata a Chieti il 25 aprile 1959, Mambro è stata una delle figure di spicco all'interno dei NAR negli anni '70 e '80.
Il suo nome è indissolubilmente legato alla strage di Bologna del 2 agosto 1980, l'attentato terroristico più grave nella storia italiana del dopoguerra. Mambro, insieme al suo compagno e leader dei NAR, Valerio Fioravanti, e a Luigi Ciavardini, è stata condannata in via definitiva per questo attentato.
Francesca Mambro ha sempre professato la sua innocenza riguardo alla strage di Bologna, pur ammettendo la sua appartenenza ai NAR e la partecipazione ad altre azioni violente. Ha scontato la sua pena detentiva e, dopo aver usufruito di permessi e semilibertà, è tornata in libertà nel 2013.
La sua storia continua a generare dibattiti e polemiche in Italia, sia per la gravità dei crimini per cui è stata condannata, sia per le zone d'ombra che permangono sulla verità dei fatti legati alla strage di Bologna e alle dinamiche del terrorismo nero in Italia.
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