Il "Fanciullino" è un saggio di Giovanni Pascoli pubblicato nel 1897, considerato la sua poetica fondamentale. In questo saggio, Pascoli espone la sua concezione del poeta e della poesia.
L'idea centrale è che in ogni uomo, anche nell'adulto, sopravvive un "fanciullino", una voce interiore che conserva la capacità di stupirsi, di vedere le cose con occhi nuovi, di provare emozioni pure e semplici. Il poeta, secondo Pascoli, è colui che sa dare voce a questo fanciullino che è in lui, e quindi riesce a esprimere la verità e la bellezza nascoste nelle cose comuni.
Punti chiave del saggio:
Il "Fanciullino" ha avuto un'influenza significativa sulla poesia italiana del Novecento, aprendo la strada a nuove forme di espressione e a una maggiore attenzione alla soggettività e all'interiorità del poeta. L'opera ha ispirato numerosi artisti e intellettuali, contribuendo a rinnovare la concezione della poesia e del ruolo del poeta nella società.
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